Il mio 2022 in 4 libri a tema food

Più un titolo bonus nel finale!

In un anno ci accadono una moltitudine di cose: nuovi incontri che ci segnano, scontri che ci cambiano; ci abbandoniamo a momenti di felicità inspiegabile, lasciamo spazio alle lacrime, diamo vita a tante parole ma siamo pronti a riempire i momenti più emozionanti di silenzi. Trecentosessantacinque giorni in cui riuscire a ricordarsi di tutto è un impresa titanica quasi utopistica.

Questa riflessione appare doverosa in questo momento in cui stiamo per girare le ultime pagine del 2022 e più o meno tutti ci apprestiamo a stilare la lista dei buoni propositi per l’anno nuovo. Ecco quindi scorrere davanti a noi i dodici mesi appena trascorsi, come se stessimo guardando un film. Nel mio film c’è una scena, in particolare, che fa da costante a tutta la pellicola: ci sono io, non importa né dove né quando e ci sono loro, i libri.

Che sia stato col silenzio del mattino ancora impiastricciato di sonno o nel primo attimo di libertà fronte mare, sotto il sole cocente dell’estate, i libri durante tutto questo anno sono stati una certezza. Accarezzarne, annusarne e anche sottolinearne le pagine (confesso, non riesco a non farlo!) è uno dei ricordi più presenti.

Nonostante ne abbia letti tanti, ho però deciso di presentarne solo una piccola selezione: quattro libri, per la precisione, proprio come le stagioni dell’anno a cui ad ognuna assocerò un titolo.

Prima di entrare nel vivo della loro presentazione ho da fare alcune premesse:

  • Come già anticipa il titolo presenterò solo libri a tema gastronomico. Non troverai dei ricettari, non è il genere che preferisco attualmente.
  • I titoli sono presentati in modo casuale, senza logica di preferenza, se sono presenti qui è perché mi hanno lasciato qualcosa. Non solo l’appetito, ovviamente!
  • Troverai per ogni descrizione un piccolo “assaggio” del libro che sto presentando, una delle famose parti sottolineate a cui mi riferivo prima e a cui seguirà una piccola riflessione scaturita dal ricordo associato a quel titolo.
  • I link sono in affiliazione: se acquistate i libri dai link indicati io ho un piccolo guadagno. 

Cominciamo?

libri di food
  1. INVERNO. “L’arte e la scienza del foodpairing

di Peter Coucquyt, Bernard Lahousse, Johan Langenbick 

“Il nostro metodo creativo ha il suo presupposto scientifico nell’idea che gli ingredienti con composti aromatici chiave in comune siano un abbinamento culinario felice. Tutti gli alimenti che condividono un sottoinsieme di molecole aromatiche presenteranno qualche affinità e, pertanto, la possibilità di combinarsi armoniosamente.”

Uno dei tanti pomeriggi di pioggia.

Trovo sollievo stringendo tra le mani una tazza di tè bollente.

Inizia un nuovo viaggio, inizio a conoscere un nuovo ingrediente: il cioccolato.

In breve:

Cioccolato e caviale? Anguria e acciughe? Questo volume di 384 pagine apre la strada ai tantissimi abbinamenti possibili, dal suono anche inusuale, sulla base della teoria espressa sopra. Il libro consta di una parte introduttiva sulla storia del foodpairing, cenno sugli aromi e la chiave di lettura per decifrare la ruota che accompagnerà ogni ingrediente. Il cuore consta di una serie di alimenti presentati e analizzati singolarmente dal punto di vista degli aromi, dei sapori e delle componenti odorose con una serie di accostamenti vincenti. Da consultare al momento del bisogno o per pura curiosità.

Per chi:

Non può mancare nella libreria di chi è appassionato e curioso del settore gastronomico a livelli estremi.

Per acquistarlo: httyps://www.amazon.it/scienza-foodpairing-combinazioni-reinventare-abbinare/dp/8884997011/ref=sr_1_2?crid=2IPMGA71YSPKN&keywords=l+arte+e+la+scienza+del+foodpairing&qid=1671198870&s=books&sprefix=l%5C%27arte+e+la+scienza+del+food%2Cstripbooks%2C152&sr=1-2&tag=gz-blog-21&ascsubtag=0-f-n-av_lamogliedellochef

2. PRIMAVERA. Forme della cucina siciliana. Esercizi di semiotica del gusto

di Alice Giannitrapani e Davide Puca.

“La caponata, come è di regola in cucina, richiede, infatti, una sorta di competenza trasversale a chi si appresta a prepararla, avente a che fare con quella che Sennett (2008) chiama ‘intelligenza della mano’, ovvero quel sapere endocorporeo tacito che deriva dall’apprendistato, dalla ripetizione e dall’addomesticamento del corpo rispetto ai movimenti e alle disposizioni richieste dalla preparazione: non basta sapere astrattamente come si prepara la caponata, ma bisogna anche saperla fare”

Il silenzio del mattino: il momento più adatto per leggere di cassate, cannoli ma soprattutto di caponata. Chi non ha voglia di caponata alle 6 del mattino?

In breve:

Il patrimonio gastronomico siciliano presenta una grande quantità di piatti, quei cavalli di battaglia grazie al quale l’isola è conosciuta in tutto il mondo. Ogni saggio di questo volume ha lo scopo di analizzare una di queste tipicità mediante un’attenta analisi semiotica che comprende vari aspetti del piatto, dalla sua preparazione alla modalità di consumo, come nel caso del capitolo dedicato al fritto. Non aspettarti un libro di cucina siciliana, non lo è, ma per me è sicuramente molto di più.

Per chi:

Per appassionati di cucina siciliana e per chi vuole andare oltre e approfondirla da un altro punto di vista.

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Forme della cucina siciliana

3. ESTATE. Mangiare è un atto civico

di Alain Ducasse e Christian Regouby.

“Per sopravvivere, non si può non mangiare. Ma ormai dobbiamo anche dire: per sopravvivere, non si può più non pensare a ciò che si mangia. Mangiare è diventato un atto civico, un modo di stare al mondo.”

C’è ancora qualche granello di sabbia tra le pagine e uno scontrino del parcheggio utilizzato come segnalibro. C’è ancora, vivida nella mia memoria, la lunga distesa della spiaggia di Castellammare del Golfo che fa da sfondo al capitolo “Diventare uno chef?”.

In breve:

Partendo da un episodio traumatico e segnante della sua vita Alain Ducasse, attualmente lo chef con più stelle Michelin al mondo, dà il via a un’esposizione chiara e argomentata su come la scelta di ciò che mangiamo sia di grande importanza non solo per noi ma per tutto il pianeta e le generazioni future. Una narrazione che si snoda per sei capitoli, con brevi spunti autobiografici, che si conclude con una vera e propria dichiarazione universale della gastronomia umanista. Senza dubbio fa riflettere e guai a non farlo.

Per chi:

Uno di quei libri che andrebbe letto da chiunque, non solo dai “foodies”, perché tutti mangiamo e acquisire più consapevolezza delle conseguenze delle nostre scelte è essenziale ormai.

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Mangiare è un atto civico

4. AUTUNNO. 10 lezioni di cucina

di Niko Romito

“Ai congressi, quando parlo dei miei dessert, per semplificare uso il termine ‘dolce-non- dolce’. Ciò che intendo dire è che io cerco il dolce naturale del prodotto, niente di più. Una dolcezza non esasperata, che scaturisce dalla biochimica dell’ingrediente nella sua forma non edulcorata”

Mentre mi perdo tra le pagine del libro penso solo a una cosa: quanto vorrei, almeno una volta nella vita, mangiare nel suo ristorante!

In breve:

Un libro in cui ritrovare, su appena 130 pagine, i pensieri e i processi che portano all’ideazione e perfezionamento dei piatti dello chef tristellato del Reale. Un affascinante e fluido viaggio in dieci tappe da percorrere insieme a lui e al suo estro creativo. La facilità di lettura non lo rende per niente banale anzi fa emergere con estrema naturalezza la filosofia che sta dietro la cucina di Romito in cui la materia prima è al centro di tutto.

Per chi:

Una lettura scorrevole per l’appassionato dell’alta cucina ma adatta anche per i non addetti ai lavori.

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10 lezioni di cucina

TITOLO BONUS. “Kitchen” di Banana Yoshimoto

Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene.”

Nonostante non rientrasse tra i quattro titoli sentivo comunque il dovere di ritagliargli un piccolo spazio qui. Il nostro titolo bonus si discosta dal genere dei libri appena citati, “Kitchen” è infatti un romanzo, il primo per la precisione della famosa scrittrice giapponese, in cui il tema della solitudine è affrontato in maniera esemplare.

La cucina, non dà solo il titolo al libro, ma riveste un ruolo fondamentale durante tutta la narrazione: un luogo, da non intendere solo fisico, in cui la protagonista si rifugia e trova conforto dalla solitudine.

Scorrevole, semplice e toccante gli aggettivi che per me si adattano alla perfezione.

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Kitchen